Evelyn Leland

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Evelyn Frances Leland (c. 1870 – c. 1930) è stata un'astronoma statunitense del gruppo delle "Harvard computers", un gruppo di donne impiegate dall'Harvard College Observatory sotto la direzione di Edward Charles Pickering.

Le Harvard computers. Ultima fila (da S a D): Margaret Harwood, Mollie O'Reilly, Edward C. Pickering, Edith Gill, Annie Jump Cannon, Evelyn Leland (dietro Cannon), Florence Cushman, Marion Whyte (dietro Cushman), Grace Brooks. Prima fila: Arville Walker, sconosciuta (forse Johanna Mackie), Alta Carpenter, Mabel Gill, Ida Woods. Immagine concessa dall'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics. La fotografia è stata scattata il 13 maggio 1913.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nota per il suo contributo allo studio degli spettri stellari, dal 1889 al 1925 fece parte di questo gruppo di assistenti sottopagate, con uno stipendio iniziale di 25 centesimi di dollaro all'ora.[1][2][3]

Le ricerche condotte all'Osservatorio sugli spettri stellari richiedevano l'analisi meticolosa di numerose e fragili lastre di vetro sulle quali era impressa la luce di corpi celesti distanti. Le osservazioni venivano condotte all'Osservatorio Boyden di Arequipa, in Perù, e poi inviate al campus di Harvard a Cambridge, nel Massachusetts.[1][4][5]

Insieme ad altri "computer umani", Leland ha misurato e calcolato la luminosità degli spettri stellari in modo estensivo, scoprendo nuove stelle variabili e altri "oggetti con spettri particolari". Leland ha lavorato alla stesura di articoli scientifici con altri colleghi dell'Osservatorio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Marilyn Ogilvie e Joy Harvey, The Biographical Dictionary of Women in Science: Pioneering Lives From Ancient Times to the Mid-20th Century, Routledge, 16 dicembre 2003, ISBN 978-1-135-96343-9. URL consultato il 6 aprile 2023.
  2. ^ (EN) George Johnson, A Trip Back in Time and Space, in The New York Times, 10 luglio 2007. URL consultato il 6 aprile 2023.
  3. ^ (EN) The History and Work of Harvard Observatory, 1836 to 1927, in Nature, vol. 130, n. 3288, 1932-11, pp. 683–684, DOI:10.1038/130683b0. URL consultato il 6 aprile 2023.
  4. ^ (EN) The Female Astronomers Who Captured the Stars, su Science Friday. URL consultato il 6 aprile 2023.
  5. ^ (EN) Jenny Woodman, The Women 'Computers' Who Revolutionized Astronomy, su The Atlantic, 2 dicembre 2016. URL consultato il 6 aprile 2023.